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Venezia

Veduta del Canal Grande dal ponte degli Scalzi

Guarda il filmato di presentazione degli itinerari a Venezia:

 
(puoi anche scaricare il filmato in formato mp4)

 

Descrivere Venezia in poche parole è una impresa persa in partenza. Si tratta non solo di una delle città considerate più belle in assoluto al mondo, ma anche di un luogo in cui la storia è talmente stratificata e 'concentrata' da coinvolgere ogni singola pietra che lo compone. Ecco perché a Venezia è incredibilmente appagante non solo visitare i grandi monumenti ma anche perdersi per le calli, scoprire i campi più isolati, cercare negli anfratti apparentemente più anonimi spoglie, bassorilievi, iscrizioni che raccontino di secoli ed eventi passati.

Le origini di Venezia si perdono nel periodo delle migrazioni dei cosiddetti popoli 'barbari', che approfittano della crisi delle istituzioni e dell'esercito romano per penetrare nella Pianura Padana; in particolare la migrazione longobarda (VI secolo) mette a dura prova gli autoctoni, che in molti casi preferiscono fuggire, alla ricerca di qualche luogo più sicuro. La Laguna Veneta, sede fino a questo momento di umili villaggi di barcaioli, diventa dunque una meta privilegiata: lì i fuggiaschi si fondono con gli indigeni e portano con sé la propria complessa struttura sociale, fino a dar vita a un insediamento che acquista, all'alba del IX secolo, il carattere di vera e propria città (Civitas Rivoalti). Dal IX al XIII secolo Venezia, formalmente parte dell'Impero Bizantino ma di fatto indipendente, aumenta progressivamente il suo potere estendendo la sua sfera di influenza sulla Dalmazia e soprattutto sull'Adriatico, diventando in breve tempo una delle più grandi potenze marittime del Mediterraneo. La sua grandiosa ascesa è consacrata dalla Crociata del 1204, tramite la quale il vecchio doge Enrico Dandolo impone la creazione di quelle piazzeforti veneziane nell'Oltremare che daranno alla Serenissima, per secoli, il monopolio sui commerci con l'Oriente. Dopo aver ridotto all'ordine la rivale Genova e aver superato indenne due tentativi di golpe interno (Baiamonte Tiepolo nel 1310 e Marin Faliero nel 1355), l'aristocrazia lagunare barrica il suo dominio mettendo a punto un sistema di governo estremamente complesso, fatto di poteri e contropoteri, che resterà sostanzialmente immutato fino alla caduta della Repubblica, dunque per secoli. Con l'emergere delle grandi potenze oceaniche e la conseguente perdita del monopolio sui commerci, Venezia inizia a volgere la sua attenzione verso la terraferma: all'inizio del XV secolo la Serenissima conquista in rapida successione Treviso, Vicenza, Padova e Verona, dando vita a uno Stato la cui prosperità è alla base dello sviluppo della villa veneta. Contemporaneamente, l'architettura lagunare porta a livelli mai visti quel 'gotico fiorito' veneziano che si configura come peculiare marchio estetico che ancora oggi segna la città; nello stesso tempo, la pittura veneto-bizantina, sorta grazie all'unione feconda tra Oriente e Occidente di cui Venezia è simbolo, si trasforma nella scuola rinascimentale veneziana, un percorso al cui apice si trovano i Bellini, Giorgione, Tiziano e Veronese. Nei primi decenni del XVI secolo, Venezia è messa a dura prova dalla coalizione che va sotto il nome di Lega di Cambrai e che riunisce molti Stati europei che mirano a mettere le mani sui territori e sulle sfere di influenza della Serenissima; uscita miracolosamente salva dall'accerchiamento, Venezia continua la sua ascesa, nuovamente consacrata dalla gloriosa vittoria navale a Lepanto contro i Turchi, nel 1571. La decadenza comincia nel Settecento, quando la Serenissima inizia già a trasformarsi in quella vacua attrazione turistica nella quale è ahinoi facile identificarla anche oggi: assorbita dal Carnevale, dalle feste e dal cerimoniale, la nobiltà veneziana si culla nella sua neutralità disarmata senza prepararsi ai drastici mutamenti che stanno percorrendo il resto dell'Europa. Quando nel 1797 l'esercito francese penetra nel territorio veneto inseguendo gli Austriaci in fuga, al Maggior Consiglio non resta che mettersi nelle mani di Napoleone, che sancisce la fine della gloriosa Repubblica di Venezia.

Da quel momento a oggi ci sono stati molti cambiamenti nel nucleo urbano (primo tra tutti la sua trasformazione in città pedonale), ma in confronto a ciò che è successo negli altri luoghi, a Venezia è accaduto (e accade tuttora, ogni giorno) un vero miracolo: gran parte delle strutture dell'epoca è ancora in piedi, per certi versi si può dire che il tempo si è fermato. L'ambiente peculiare della Laguna ha avuto la meglio sulla devastazione portata dal progresso. Nessuna persona sana di mente può pensare di privarsi di una lenta, intensa visita a questo pezzo di storia giunto fortunosamente fino a noi e destinato, con ogni probabilità, a durare ancora per poco.

Come visitare Venezia?

Parliamoci chiaramente: per i motivi sopra esposti, Venezia è talmente piena di cose da vedere che probabilmente non basterebbe un anno di tempo. Anzi, probabilmente non basterebbe una vita. Per chi ha meno di un anno o di una vita a disposizione, bisogna anzitutto decidere che tipo di visita si vuole effettuare. Dal punto di vista monumentale, l'emergenza maggiore è senza ombra di dubbio piazza San Marco e le sue immediate adiacenze: chi ha poche ore dovrebbe probabilmente dedicarle a quest'area. D'altro canto, il bello di Venezia è proprio il suo essere 'monumento totale', al di là degli episodi più importanti; e alcune aree periferiche sono forse ancora più fascinose del centro. Ecco alcune proposte di itinerari, tutti pensati per una giornata intera (approssimativamente, dalle 10 alle 17, con pausa per il pranzo); naturalmente è possibile pensare a percorsi personalizzati per ogni esigenza.

1. Rialto, San Marco, Accademia
Le più importanti opere d'arte di Venezia, concentrate in una sola giornata


Il ponte di Rialto


La piazza San Marco

 

La Repubblica di Venezia ha due 'centri': uno mercantile e uno amministrativo. Il primo corrisponde all'area che circonda il ponte di Rialto, per secoli l'unico ponte ad attraversare il Canal Grande (oggi ce ne sono ben quattro): si tratta del primo nucleo storico della città, luogo di mercato per eccellenza, trasformato monumentalmente nel Rinascimento con la costruzione del magnifico ponte di pietra. Il secondo corrisponde alla grandiosa piazza San Marco, che è probabilmente il luogo con la maggiore concentrazione d'arte e di storia di tutto il mondo. La Basilica è il massimo esempio architettonico dello stile veneto-bizantino nonché il luogo maggiormente stratificato di tutta la città. Il Palazzo Ducale è il massimo esempio architettonico dello stile gotico fiorito e conserva al suo interno capolavori pittorici di Veronese, Tintoretto, Jacopo Bassano e altri, oltre a custodire nelle sue sale la storia della Repubblica e dei suoi Dogi. Completano il quadro le Procuratie (che ospitano il Museo Correr e il Museo Archeologico), la Torre dell'Orologio, il Campanile, la Loggetta Sansoviniana, la Libreria Marciana, la Zecca, le Prigioni con il ponte dei Sospiri: monumenti che sarebbero, da soli, l'attrazione maggiore di qualunque altra città. Il 'tour dei capolavori' non può che concludersi alle Gallerie dell'Accademia, la più importante collezione italiana di dipinti dopo gli Uffizi: al suo interno si trovano capolavori come la Pala di San Giobbe di Giovanni Bellini, la Tempesta di Giorgione, la Cena in casa Levi di Paolo Veronese, i teleri con le Storie di Sant'Orsola di Vittore Carpaccio, la Presentazione della Vergine al Tempio di Tiziano.

2. Il Canal Grande
Il 'corso' di Venezia e i suoi grandiosi palazzi


La Ca' d'Oro


Il Fondaco dei Turchi

 

Il Canal Grande è l'arteria di spostamento principale della città e ha questa funzione fin dalle origini; per secoli le famiglie nobili hanno fatto di tutto pur di avere un pezzetto di dimora lungo il canale, così da poter edificare magnifici palazzi, segno della loro ricchezza. Oggi purtroppo non è possibile, per ragioni di traffico, navigare lentamente lungo il Canal Grande: è però possibile effettuare un percorso in parte pedonale e in parte 'acqueo' (adoperando le gondole che fungono da traghetto) così da tentare di abbracciare il più possibile l'identità di questo tracciato urbano così peculiare. Si parte dal piazzale della stazione per arrivare alla basilica della Salute, toccando con lo sguardo le facciate di palazzo Vendramin-Calergi, del Fondaco dei Turchi, della Ca' Pesaro, della Ca' Corner della Regina, della Ca' d'Oro, delle Fabbriche di Rialto, della Ca' da Mosto, del palazzo dei Camerlenghi, del Fondaco dei Tedeschi, del palazzo Bembo, del palazzo Loredan, della Ca' Farsetti, del palazzo Balbi, della Ca' Foscari, del palazzo Grassi, della Ca' Rezzonico, del palazzo Cavalli Franchetti, del palazzo Venier dei Leoni, del palazzo Corner della Ca' Granda, del palazzo Gritti, della Dogana da Mar. L'errore più comune nel visitare Venezia è 'dimenticarsi' di questi imponenti e magnifici palazzi solo perché la loro facciata dà sull'acqua e quindi per vederla occorre essere in barca oppure cercare un punto di osservazione sull'altra riva, spesso difficile da trovare. Eppure, si tratta di capolavori assoluti, che solo la trasformazione di Venezia in città pedonale ha reso, dall'oggi al domani, di difficile fruizione: basta un po' di ingegno e un paio di buone gambe per rimediare.

3. Il sestiere di San Marco
L'ombelico di Venezia: da San Marco a Santo Stefano alla Fenice


Il campo Santo Stefano


Il 'bovolo' del palazzo Contarini

 

Il sestiere che prende il nome dalla grandiosa piazza, della quale abbiamo parlato nella descrizione del primo itinerario, contiene tanti altri luoghi degni di menzione. Partendo dal ponte dell'Accademia, si arriva dopo pochi passi al campo Santo Stefano, uno dei più grandi della città: lì si affacciano l'omonima chiesa, ottimo esempio di gotico veneziano, e vari importanti palazzi tra cui il magniloquente palazzo Pisani, realizzato dalla stessa famiglia a cui dobbiamo l'immensa villa Pisani a Stra. In realtà il nome corretto del posto è campo Francesco Morosini: è dedicato infatti all'omonimo doge, grande condottiero, detto anche il "Peloponnesiaco"; ma i Veneziani, da sempre sospettosi verso i personalismi, continuano a chiamarlo con il suo vecchio nome. Varie direttrici partono dal campo: una porta alla chiesa sconsacrata di San Samuele, vicinissima al palazzo Grassi, prestigiosa sede espositiva della Fondazione Pinault; un'altra porta verso la chiesa di Santa Maria del Giglio, la cui facciata racconta attraverso bassorilievi marmorei le conquiste della Serenissima, e verso la chiesa di San Moisè, trionfo del barocco. Poco lontano è la scuola di San Fantin, nei pressi della quale si trova il grandioso teatro La Fenice, costruito nel Settecento e recentemente rifatto dopo l'incendio che l'ha devastato. Camminando dentro al sestiere si incontrano altre primizie: il palazzo Fortuny, il palazzo Contarini (con il suo curioso 'bovolo', una elaborata scala a chiocciola visibile dall'esterno), la chiesa di San Luca, la Scuola Grande di San Teodoro, la chiesa di San Salvador (che conserva l'Annunciazione di Tiziano), i palazzi Dandolo, Bembo e Grimani sul Canal Grande. Il sestiere di San Marco rappresenta alla perfezione il centro nobiliare e monumentale della città: la sua 'densità' e la dimensione relativamente contenuta lo rendono agevolmente visitabile in una giornata, con il tempo per diverse soste ristoratrici.

4. I sestieri di San Polo e Santa Croce
L'abbraccio del Canal Grande racchiude tesori come i Frari e San Rocco


La Scuola Grande di San Rocco


La chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari

 

Gli altri due sestieri 'centrali' di Venezia possono essere agevolmente riuniti in un unico itinerario, un percorso ad anello che parte e arriva al ponte degli Scalzi. Verso il terminal automobilistico di piazzale Roma, oltre il giardino Papadopoli, c'è la chiesa di San Nicolò da Tolentino del grande architetto vicentino Vincenzo Scamozzi. A pochi passi di distanza, si apre una delle aree monumentali più importanti della città: nel raggio di poche decine di metri si incontrano la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari (capolavoro dell'architettura gotica, con dentro alcuni tra i più importanti dipinti della scuola pittorica veneziana, tra cui l'Assunta e la Pala Pesaro di Tiziano), la chiesa e la Scuola Grande di San Rocco (grandioso esempio di architettura rinascimentale, con dentro una enorme e sconvolgente sequenza di teleri di Tintoretto) e la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (eclettico edificio rinascimentale, con dentro il prezioso scalone realizzato da Mauro Codussi). Poco più avanti si apre campo San Polo, il più grande di Venezia dopo piazza San Marco; vi affacciano interessanti palazzi nonché l'omonima chiesa, che ha all'interno opere di Tiepolo e Veronese. Una breve passeggiata conduce all'area di Rialto, a cui abbiamo accennato nella descrizione del primo itinerario. Da lì si inizia il ritorno costeggiando il retro degli edifici che danno sul Canal Grande, tra cui la Ca' Pesaro, sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea, la Ca' Corner della Regina, la chiesa di San Stae e il Fondaco dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale. Completano il quadro alcune interessanti chiese interne, tra cui San Giacomo dell'Orio, che affaccia sull'omonimo, ameno campo alberato. Questi due sestieri rappresentano per molti versi il cuore della Venezia più classica; dal punto di vista monumentale, la sola zona dei Frari meriterebbe una intera giornata di visita.

5. Il sestiere di Dorsoduro
La Venezia più vivace e 'militante' è anche colma di episodi monumentali


La chiesa di Santa Maria della Salute


Il ponte dell'Accademia

 

Dorsoduro è il sestiere a sud di Venezia; si tratta di una zona particolarmente interessante in quanto molto 'vissuta' non solo dai numerosi abitanti (molti più che nei sestieri centrali, monopolizzati dagli alberghi) ma anche dagli studenti universitari, che vedono concentrati qui non solo la maggior parte dei luoghi di studio ma anche degli ostelli e dei ritrovi. L'itinerario può partire dalla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, antico edificio in stile veneto-bizantino, tra i meglio conservati del XIII secolo in tutta la città. Poco lontano sorge la chiesa di San Sebastiano, autentico scrigno di capolavori di Paolo Veronese, che la elesse a palcoscenico ideale della sua arte. Si prosegue verso la chiesa e la Scuola Grande dei Carmini, che racchiude un grande ciclo di teleri di Giambattista Tiepolo; a pochi passi si apre il campo Santa Margherita, centro nevralgico della genuina Venezia studentesca. Da lì ci si può spostare, con una breve passeggiata, verso la chiesa di San Trovaso, nei pressi della quale si trova uno dei più suggestivi squeri ancora esistenti in città (si tratta dei cantieri dove si costruiscono le gondole). Dopo pochi passi si incontrano le Gallerie dell'Accademia, grande e importante raccolta di pittura di cui abbiamo parlato nel primo itinerario. A questo punto si prosegue verso la panoramica passeggiata sulle fondamenta delle Zattere, di fronte all'isola della Giudecca, per dirigersi poi verso la punta della Salute. Per strada si incontra la grande collezione Guggenheim, dedicata all'arte del Novecento, dove sono capolavori d Picasso, Duchamp, Ernst, Dalì e tanti altri. Alla fine si giunge alla magnifica chiesa barocca della Salute, progettata da Baldassarre Longhena nel 1631 e voluta dalla città come ex voto al termine di una terribile epidemia di peste; oltre a essere un capolavoro assoluto dell'arte barocca, la chiesa conserva al suo interno alcune importanti dipinti di Tiziano e Tintoretto. A pochi passi di distanza dalla chiesa si erge l'edificio della Dogana da Mar, che è stato recentissimamente restaurato dalla Fondazione Pinault e ospita interessanti esposizioni di arte contemporanea. Più vivace e 'disteso' dei sestieri centrali, Dorsoduro è da visitare non solo per le sue bellezze ma anche per sfatare lo sciocco mito secondo cui Venezia sarebbe una città 'vecchia'.

6. Il sestiere di Cannaregio
Per molti versi, la parte più tranquilla e raffinata della città


La chiesa della Madonna dell'Orto


Il Ghetto Ebraico

  Cannaregio è il sestiere a nord di Venezia; quasi totalmente defilato sia dagli itinerari turistici sia dal viavai dei lavoratori pendolari, racchiude al suo interno brani di storia e paesaggio davvero suggestivi. Partendo dalla stazione ferroviaria, si raggiunge in breve tempo la chiesa di San Geremia, particolarmente venerata in quanto sede delle spoglie di Santa Lucia (un tempo conservate nell'omonima chiesa, abbattuta per far posto alla stazione); di fianco alla chiesa sorge il palazzo Labia, sede di un importante ciclo di affreschi di Tiepolo. Qualche passo lungo le fondamenta che affiancano il canale di Cannaregio conducono alla chiesa di San Giobbe, primizia del Rinascimento veneziano, ospitante l'unica opera dei Della Robbia presente in città. A poca distanza sorge il Ghetto Ebraico, uno dei meglio conservati in tutta Europa; vi si trova un ricco Museo Ebraico ed è anche possibile visitare alcune delle sue pregevoli e antiche sinagoghe. Proseguendo verso nord e immergendosi nella quiete della periferia veneziana, si incontrano diverse chiese degne di pregio, tra cui in particolare Sant'Alvise (che ha all'interno diverse tele di Giambattista Tiepolo) e la Madonna dell'Orto (capolavoro dell'architettura romanico-gotica, con dentro alcune importanti opere di Tintoretto, che vi è anche sepolto). Puntando nuovamente verso il Canal Grande, ci si infila nella vivace Strada Nuova, nei pressi della quale si incontrano molti edifici interessanti. Tra questi meritano menzione la grandiosa Ca' d'Oro (capolavoro assoluto dell'architettura in stile gotico fiorito; ospita la Galleria Franchetti, eclettica collezione di statue, dipinti e rarità), l'antica Ca' Da Mosto (raro esempio di casa-fondaco veneto-bizantina ancora esistente) e la bella chiesa dei Santi Apostoli. Avvicinandosi al ponte di Rialto, ci si imbatte nella deliziosa chiesetta di San Giovanni Crisostomo, al cui interno sono due capolavori rispettivamente di Giovanni Bellini e Sebastiano del Piombo. Venezia significa soprattutto quiete: Cannaregio è il modo migliore per sperimentare questo significato senza allontanarsi troppo dal centro turistico e lavorativo della città.
7. Il sestiere di Castello: la Riva degli Schiavoni, l'Arsenale e San Pietro
La più bella passeggiata panoramica della città e la sua grandiosa officina navale


L'Arsenale


La chiesa di San Pietro di Castello

  Castello è il sestiere a est di Venezia: è molto vasto e impossibile da coprire in un unico itinerario; qui proponiamo due possibili percorsi. Il primo si concentra sulla zona sud del sestiere: da piazza San Marco parte la famosa Riva degli Schiavoni, una lunghissima passeggiata panoramica che permette di abbracciare con lo sguardo una parte consistente della Laguna. Percorrendola, ci si può fermare di quando in quando nei luoghi più importanti da essa sfiorati, soprattutto la magnifica chiesa di San Zaccaria, dalla grandiosa facciata rinascimentale ma dalle origini antichissime (la sua suggestiva cripta è il pantheon dei primi dogi di Venezia). La Riva degli Schiavoni diventa a un certo punto Riva della Ca' di Dio, che termina nel rio dell'Arsenale. Pochi passi conducono verso l'imponente portale di quella che è stata per secoli la più grande industria d'Europa, ossia il cantiere dove venivano costruiti i vascelli che hanno fatto di Venezia per così tanto tempo la regina incontrastata del Mediterraneo. Non lontano dall'Arsenale, che purtroppo non è interamente visitabile in quanto ancora zona militare (ma spesso al suo interno vi sono esposizioni temporanee), sorge il Museo Storico Navale: un interessante excursus nella gloriosa storia marinara della Repubblica, ma anche nell'arte di fabbricare vascelli, dall'antichità ai giorni nostri. Poco distante dal museo inizia la lunga via Garibaldi (l'unica strada veneziana a chiamarsi "via"!), in realtà un canale interrato, su cui oggi si affaccia una vivace edilizia popolare; percorrendola e proseguendo oltre la sua lunghezza si arriva all'isola di Olivolo, sede della chiesa di San Pietro di Castello, per secoli cattedrale della città. Se a questo punto si hanno ancora energie (la camminata è stata lunga!) si può tornare verso via Garibaldi e visitare gli ameni Giardini Pubblici, dove viene ospitata la celebre esposizione di arte contemporanea che va sotto il nome di Biennale di Venezia. Ancora più avanti, all'estremità della città, si apre il nuovo quartiere residenziale di Sant'Elena e, al suo termine, l'omonima, interessante chiesa, con superbo portale rinascimentale. Questo percorso abbraccia le zone più 'acquatiche' di Venezia, dal punto di vista delle vedute ma anche dei contenuti (Arsenale e Museo Navale): è il modo migliore per rendere omaggio all'identità vera di Venezia.
8. Il sestiere di Castello: attorno a campo San Zanipolo
La parte interna del sestiere racchiude monumenti grandiosi e leziose curiosità


La Scuola Grande di San Marco


La chiesa di Santa Maria dei Miracoli

  A nord del sestiere di Castello si aprono le cosiddette Fondamenta Nuove: punto di sbarco e imbarco privilegiato, ma anche bella passeggiata panoramica sulla parte settentrionale della Laguna. Da lì si raggiunge in pochi minuti una delle zone monumentali più importanti della città: campo Santi Giovanni e Paolo (chiamato dai Veneziani campo San Zanipolo). Vi affaccia l'omonima, enorme chiesa (pantheon dei principi e degli eroi della città, con dentro innumerevoli monumenti sepolcrali di pregio), la celebre statua equestre raffigurante Bartolomeo Colleoni e la Scuola Grande di San Marco (una delle più armoniose architetture del Rinascimento veneziano). Attorno a questo campo si trovano, distanti pochi minuti di cammino, altri episodi urbani, non necessariamente monumentali, che meritano attenzione. E' il caso delle chiese di Santa Maria dei Miracoli (sorta di scrigno magico rinascimentale, in realtà ubicata appena dentro Cannaregio), di Santa Maria Formosa (con dentro capolavori di Vivarini e Palma il Vecchio) e di San Francesco della Vigna (con magnifica facciata palladiana); oppure della Pinacoteca Querini-Stampalia, ospitata nell'omonimo palazzo dove si cela un curioso intervento di Carlo Scarpa; o ancora della deliziosa calle del Paradiso, nella quale ancora si respira l'aria della più genuina Venezia gotica. Questa parte del sestiere di Castello ha la ricchezza e l'intensità spaziale delle zone centrali; la sola basilica di San Zanipolo con le sue adiacenze meriterebbe una intera giornata di visita.
9. Le isole della Laguna
Le bellezze di Venezia si estendono anche al di là di... Venezia


L'isola di San Giorgio Maggiore


Le isole di San Michele e di Murano dalla Sacca della Misericordia

  La Laguna di Venezia è un territorio molto vasto, che le modalità odierne di spostamento hanno in gran parte condannato all'isolamento quasi totale. Armandosi di impegno e di qualche biglietto per i vaporetti è però possibile scoprire un territorio davvero affascinante, talmente lontano dai ritmi della vita di tutti i giorni da sembrare quasi irreale. E' il caso, per esempio dell'isola di San Lazzaro degli Armeni, ancora occupata dalla comunità che vi ha fondato il monastero; oppure dell'isola di San Servolo, per secoli manicomio della Repubblica e oggi sede di convegni, di sedi universitarie e del suggestivo Museo della Pazzia. Più affini all'urbe veneziana sono le isole di San Giorgio Maggiore e della Giudecca (con i loro capolavori di architettura palladiana) o del Lido (con i suoi mirabili palazzi liberty), di Murano (con il suo famoso Museo dell'arte vetraria) e di Burano (caratterizzata dalle sue psichedeliche case colorate). Menzione speciale merita l'isola di Torcello, scrigno di antichissime testimonianze sulla nascita dell'insediamento veneziano, sorta di imprescindibile trait d'union tra la storia delle migrazioni dell'alto Medioevo e quella delle piccole comunità che poi avrebbero dato vita alla Regina del Mediterraneo. Questo non è un vero itinerario: visitare tutte queste isole in una sola giornata è impossibile. Si tratta piuttosto di una collezione di spunti: se qualcuno vi intriga contattatemi e appronteremo un itinerario concentrato sugli elementi di vostro interesse.

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